Asset allocation: cos’è e come costruirla al meglio

Asset allocation, anche detta: l’arte della diversificazione

Asset allocation: esiste la formula magica?

Qual è la strategia migliore per ottimizzare la propria allocation? Come creare l’asset allocation perfetta? Come diversificare e far rendere al meglio i propri investimenti?

Nessuno lo sa.

Eppure gli articoli sul tema spuntano come le margherite a primavera; e lo sai perché? Perché l’asset allocation perfetta non esiste.

Quindi ti avvisiamo: in questo articolo non troverai la formula magica per l’asset allocation migliore.

Troverai invece consigli e spiegazioni sulle diverse forme di asset allocation insieme ad esempi di processi per costruire un’asset allocation.

Cercheremo di indagare insieme le diverse possibilità di asset allocation e i relativi benefici: quindi mettiti comodo e… buona lettura e buona diversificazione 😉

Asset allocation: cos’è e chi la fa?

Secondo wikipedia l’asset allocation altro non è che la “distribuzione dei fondi disponibili fra le varie attività di investimento (asset class). Ogni portafoglio è una combinazione fra queste asset class”.

Sostanzialmente: esistono diverse categorie di investimento, come le attività finanziarie (azioni, obbligazioni, liquidità,…) o quelle reali (immobili, oro, diamanti, opere d’arte,…).

E il processo attraverso cui si distribuiscono le proprie risorse economiche su queste diverse categorie di investimento è appunto l’asset allocation.

I tuoi asset già a disposizione sono ad esempio un’eventuale casa di proprietà o la tua pensione integrativa.  Le opzioni di investimento (tra obbligazioni, oro, diamanti o azioni, etc.) sono invece le asset class su cui puntare e investire.

Ogni asset class comporta livelli di rischio differenti e di conseguenza ha diversi potenziali di rendimento. A seconda del loro peso relativo, il portafoglio reagirà alle tendenze di mercato, determinando i tuoi risultati nel tempo.

Il portafoglio composto da diverse asset class (categorie di investimento) è solitamente gestito da un asset manager, che decide in autonomia o operando in team come allocare le diverse risorse a disposizione sulle diverse categorie di investimento. E solitamente l’asset allocation viene gestita da investitori professionali o istituzionali per conto dei loro clienti.

In realtà il termine oggi è diventato molto più “democratico” e lo si usa non solo per indicare le attività di diversificazione di investitori professionali ma anche per indicare la gestione in autonomia dei propri portafogli da parte di investitori individuali, orientata alla diversificazione.

Asset allocation: a cosa serve?

L’asset allocation permette di gestire il proprio portafoglio in maniera ottimale, per avere maggiori possibilità di raggiungere i propri obiettivi di investimento.

Ma cosa significa “in maniera ottimale”? Esiste una regola o formula matematica per rendere i propri investimenti e rendimenti ottimali?
Assolutamente no!

Come ripetiamo spesso, ciò che è ottimale per me che scrivo, non necessariamente lo è altrettanto per te che leggi.

asset allocation e variabili dell'investitore

Gli investimenti dipendono da variabili troppo personali, come la propensione al rischio e l’orizzonte temporale che ciascuno di noi si pone al momento di compiere una scelta di investimento. Influiscono anche concause esterne come un dato contesto economico e momento storico (che fa alzare o scendere il prezzo del petrolio o del mercato azionario), tant’è vero che un rendimento ottimale in un certo periodo non necessariamente garantirà gli stessi ottimi rendimenti anche in futuro.

In generale, ha lo scopo di tenere in equilibrio rischi e rendimenti, a seconda delle esigenze e delle aspettative dell’investitore, diversificando le proprie scelte di investimento.

Asset allocation: tra rischi e rendimenti proporzionali… il rischio diventa il fattore chiave!

Le due variabili – rischi e rendimenti – da tenere in equilibrio sono solitamente proporzionali: tanto più un investimento è rischioso, tanto maggiore sarà l’eventuale rendimento che prospetta.

Questo implica che il rischio diventa la variabile fondamentale per distinguere e categorizzare gli investimenti.

Si può parlare infatti di investimenti con rischio generico e di investimenti con rischio specifico, vediamo le differenze:

  • Rischio generico: è anche detto rischio sistemico, in virtù del fatto che dipende da variabili macro o appunto sistemiche. Le fluttuazioni del mercato o le variabili geopolitiche che influiscono sul prezzo del petrolio sono ad esempio variabili di rischio sistemico, cioè variabili che non possono essere bypassate con la diversificazione del proprio portafoglio e da esse non si può prescindere.
  • Rischio specifico: è la componente di rischio legata alla natura stessa di un investimento e pertanto può essere diminuito facendo scelte di diversificazione della propria asset allocation. Ad esempio, nel caso di un investimento nei prestiti tra privati Soisy, il rischio specifico può essere che un singolo richiedente non ripaghi il suo prestito. In Soisy cerchiamo di ridurre al minimo tale rischio diversificando noi stessi le scelte di investimento dei nostri investitori e spacchettando i singoli investimenti in singoli e più piccoli pacchetti di investimento che vengono allocati su più richiedenti (in modo tale che se un richiedente non paga comunque l’investitore si vede rientrare la maggior parte del capitale dal resto dei richiedenti che ha finanziato).

Nel caso di investimenti nel mercato azionario, ad esempio, si avrà una componente di rischio specifico legato alla solidità e alle prospettive dell’azienda su cui si è investito; e una componente di rischio sistemico dovuto al generale andamento dei mercati.

Asset allocation strategica o tattica?

Caratteristiche a confronto per una diversificazione consapevole

L’asset allocation è distinguibile in tre categorie, a seconda dell’orizzonte temporale che guida le scelte di investimento.

L’asset allocation strategica, tattica o dinamica sono dunque le tre possibili asset allocation esistenti che è importante conoscere bene per realizzare il mix di investimenti più adatto alle proprie caratteristiche e aspettative.

Asset allocation strategica

L’asset allocation strategica consiste in una ripartizione e diversificazione del proprio portafoglio di investimenti secondo un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.

Spalmare il rischio su un orizzonte medio-lungo significa che laddove ci sono perdite determinate da alcuni fattori di rischio, si può contare comunque su un orizzonte temporale maggiore per tentare di recuperare aggiustando e rivedendo le proprie scelte di investimento.

Solo attraverso un approccio strategico all’allocazione delle proprie risorse si può cercare di realizzare profitti maggiori ma soprattutto si possono contenere le perdite entro limiti di accettabilità (limiti patrimoniali ma anche psicologici).

Asset allocation tattica

Nel lungo periodo, una strategia di asset allocation strategica potrebbe risultare troppo rigida rispetto all’andamento variabile dei mercati. Potrebbe quindi essere necessario fare investimenti a breve termine, con deviazioni tattiche dalla propria asset allocation strategica per cercare di capitalizzare su opportunità di investimento eccezionali.

L’asset allocation tattica è quindi un’allocazione delle proprie asset class spalmati su un orizzonte temporale a breve termine, per modificare e adattare l’asset allocation strategica in base alle fluttuazioni temporanee del mercato. Per evitare errori nella gestione del proprio portafoglio di investimenti, deve esserci pertanto una certa coerenza e corrispondenza tra asset allocation strategica e asset allocation tattica.

Realizzare investimenti con asset allocation tattica richiede un monitoraggio costante dei propri investimenti. È inoltre fondamentale avere molta disciplina, per capire quando le opportunità a breve termine hanno fatto il loro corso e così riequilibrare il proprio portafoglio di investimenti su asset class a lungo termine.

Asset allocation dinamica

L’asset allocation dinamica è un tipo di allocazione degli investimenti ancora più orientata al breve termine, a sua volta molto sensibile alle contingenze del mercato. Si ricorre spesso all’asset allocation dinamica quando è necessario adattare il portafoglio a brusche variazioni del mercato, regolando costantemente il mix di asset non appena i mercati salgono o scendono o non appena l’economia si rafforza o si indebolisce. Ad esempio, se il mercato azionario rallenta o subisce gravi perdite, attraverso l’asset allocation dinamica si vanno a vendere le proprie azioni in previsione di ulteriori ribassi; al contrario, se il mercato è forte si acquistano scorte in previsione di guadagni del mercato continui.

Come costruire l’asset allocation più adatta alle proprie esigenze di investimento

Come spiega Wikipedia, il processo per costruire l’asset allocation è semplice e costituito da diversi step e fasi:

  1. fase di settaggio dell’orizzonte temporale entro cui si vogliono investire i propri risparmi
  2. fase di identificazione degli obiettivi (in termini di rischio/rendimento attesi in virtù delle proprie caratteristiche personali e delle proprie esigenze) da conseguire entro l’orizzonte temporale identificato
  3. fase di stima e collocamento temporale di necessità finanziarie che possano richiedere un disinvestimento (esempio: iscrizione di un figlio all’università o acquisto di una macchina nuova)
  4. fase di stima delle prospettive delle diverse asset class (in termini di rischi/rendimento attesi tra i vari asset class e anche in virtù delle loro correlazioni)
  5. fase di definizione di un’asset allocation ponderata per massimizzare/minimizzare i propri rendimenti, definendo le conditio sine qua non dei propri risultati di investimento (ad es. gli importi investiti devono essere positivi, ecc.)
  6. fase di definizione della frequenza di monitoraggio e ribilanciamento dei propri investimenti (frequenza in occasione della quale i pesi dei singoli investimenti devono essere riportati all’origine).

Asset allocation: che benefici comporta?

Si dice spesso che la diversificazione è l’unica cosa gratuita nel mondo degli investimenti: non servono consulenti e la si può applicare in autonomia sulle proprie scelte di investimento. Il ragionamento che conduce a questa conclusione è anche abbastanza intuitivo: così come non è consigliabile mettere tutte le uova in un unico paniere, allo stesso modo non è consigliabile mettere tutti i propri investimenti su un’unica asset class (di prodotti o servizi di investimento).

asset class e diversificazione

Il portafoglio degli investimenti va diversificato perché è molto rischioso pensare di poter sapere con certezza quali investimenti saranno fruttiferi durante un certo orizzonte temporale. I rischi sistemici sono sempre dietro l’angolo e non prevedibili, attentando alla salute degli investimenti, che potrebbero perdere valore da un momento all’altro. Il rischio è ancora maggiore laddove tutti gli investimenti vengono allocati su un’unica forma di investimento, per cui l’eventuale rischio sistemico ne fa perdere valore senza avere ulteriori rendimenti che potrebbero controbilanciare la perdita.

Proprio per evitare questo rischio, la maggior parte degli investitori si affida all’asset allocation: diversificando i propri investimenti su più asset class, non “si scommette mai tutto su un unico cavallo” e si evitano così performance negative estese e generalizzate su tutto il proprio portafoglio.

Scegliere una strategia di asset allocation al posto di un’altra o fare un mix tra diverse strategie rende ogni forma di investimento unica e personale. Ogni asset allocation dipende infatti dall’investitore che la pone in essere, dalla sua confidence o overconfidence nel mercato su cui va ad investire, dai suoi obiettivi, età, orizzonte temporale, nonché dalle sue aspettative di rendimento e dalla sua personale propensione al rischio.

Con questo articolo abbiamo voluto fornire solo le linee guida generali su come gli investitori possono porre in essere strategie di asset allocation diverse, ricordando sempre che predire i movimenti e le fluttuazioni del mercato con anticipo è praticamente impossibile e che il rischio è congenito al mondo degli investimenti.

In mancanza della bacchetta magica o della sfera di cristallo, è quindi importante assicurarsi che la strategia che si decide di perseguire non sia troppo vulnerabile agli errori non prevedibili del mercato.

Un giusto mix di investimenti su diverse asset class con diversi ma coerenti orizzonti temporali è una valida alternativa che permette bilanciamenti e azioni di recupero.

Se volete valutare di investire nei prestiti tra privati, abbiamo opzioni e orizzonti temporali per tutti i gusti: è possibile investire in progetti di persone con rientro del capitale tra 3-36 mesi oppure selezionare orizzonti più lunghi da 37-60 mesi.

Inoltre, si possono scegliere il rating (livello di rischio) delle persone da finanziare e il tasso a cui investire, che determinano ovviamente i diversi rendimenti attesi.

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E con Soisy è possibile scegliere se aderire o meno alla Garanzia di Rendimento (per investimenti superiori a 1.000€ la scelta è attiva; sotto tale importo la garanzia viene applicata di default), una protezione in più per i tuoi risparmi.

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Credits immagini: copertina, ombrelli, spezie

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