Come investire da giovani: lo zen e l’arte della manutenzione delle proprie finanze

Diciamocela tutta: in un periodo storico dominato dall’incertezza risparmiare non è affatto semplice, e la brutta notizia è che è addirittura più difficile se si è giovani. ‘Come investire’ i propri risparmi non è quindi tra le domande prioritarie di molti giovani, e invece vi spieghiamo perché dovrebbe esserlo e come ovviare.

 

Come investire quando si è giovani

 

Complici i tempi di ingresso nel mondo del lavoro che si sono allungati moltissimo, l’ingresso stesso nel mondo del lavoro non semplicissimo e il fatto che laddove ci si riesca -ad entrare nel famigerato “mondo del lavoro”- il lavoro stesso sia poi spesso precario e malpagato, per i giovani d’oggi lo scenario del mondo del risparmio non è affatto confortante.

 

Ma la buona notizia è che gli italiani sono per antonomasia un popolo di risparmiatori, con tassi di risparmio per famiglia maggiori rispetto a quelli di altri paesi sviluppati. E allora: volete non aver imparato da mamma e papà?

Certo, direte, ma chi sono poi questi investitori e risparmiatori? Non saranno sempre i soliti dinosauri italiani?

Anche questo è un buon punto: andando ad osservare meglio la platea e la composizione della popolazione degli investitori e guardando ad esempio i dati di Assogestioni sui sottoscrittori di fondi comuni italiani (abbiamo fatto riferimento a questa ricerca perché i fondi comuni sono strumenti finanziari molto diffusi e accessibili anche per piccoli risparmiatori) si nota che i giovani adulti sotto i 45 anni sono solo il 25% dei sottoscrittori totali, con un patrimonio che ammonta complessivamente al 13% del totale.

 

Il dato parla da solo, ma è ancora più esemplificativo se confrontato con le statistiche dei sottoscrittori over 65: sono il 34% dei sottoscrittori totali e detengono una fetta di patrimonio gestito che è il 46% del totale!

 

Insomma: i giovani italiani sono quelli che dovrebbero avere tutto l’interesse a scoprire come investire e diversificare i propri rendimenti. Quelli che rispetto ai propri genitori avranno una pensione molto più contenuta, un orizzonte temporale molto lungo che agevolerebbe gli investimenti a lungo termine e, dato il lavoro malpagato di cui prima, dovrebbero essere interessati a mettersi da parte un piccolo gruzzoletto da far fruttare nel tempo.

 

Eppure i numeri di Assogestioni dicono esattamente il contrario, e su questo incide sicuramente la crisi economica che più di tutto ha impattato sui giovani e sul loro ingresso nel mondo del lavoro. Ma non va sottovalutata l’esperienza -o meglio ancora: la non esperienza- e la poca familiarità dei giovani con banche, promotori e consulenti finanziari vari.

E l’altra parte della “barricata” non è certo da meno: le stesse banche e consulenti finanziari non hanno molta dimestichezza con il target dei giovani, con portafogli di prodotti poco flessibili e adatti alle esigenze e redditi dei più giovani; e oltretutto con linguaggi e gerghi di settore (il famoso e tanto vituperato “bancarese”) spesso poco comprensibili per chi non si è mai affacciato in questo ambito.

 

Come investire da giovani: iniziamo innanzitutto a risparmiare

Ma prima di chiedersi “Come investire?” quando si è giovani, facciamo un passettino indietro e cominciamo da un’attività ben più basilare, e cioè risparmiare.

 

Come aveva consigliato un nostro giovane investitore in un’intervista sul nostro blog, prendersi cura delle proprie finanze è qualcosa che non va rimandato e bisogna iniziare a risparmiare il prima possibile: “consiglio a chiunque di occuparsi attivamente delle proprie finanze e di iniziare a risparmiare subito, dal primo lavoro. Inutile perdere tempo e denaro: occupatevene attivamente e fatelo crescere, proprio come un bambino!”.

 

Non servono grandi cifre ma piccoli sforzi quotidiani.

 

La storia della cicala e della formica che ci raccontavano da bambini (tutti prima o poi siam passati dalla domanda: “E tu? Sei più cicala o più formica?”) è esemplificativa: basta raccogliere e mettere da parte qualcosa ogni giorno per non ritrovarsi in estate… ops, alla pensione, a non avere risorse sufficienti.

 

Basta anche una piccola quota mensile ritagliata dallo stipendio, di quello che sopravvive tra mutui, bollette e chi più ne ha più ne metta.

E poi basterebbe mettere da parte alcuni regali di compleanno o Natale (si sa che i nonni -i famosi risparmiatori di cui su- non eccedono in fantasia nei regali), o stare attenti nella vita quotidiana a piccole attività che possono aiutare sensibilmente a risparmiare: la macchina condivisa o il bus anziché quella personale, la colazione in casa e non al bar (come diceva la nonna, 1€ risparmiato al giorno sono più di 350€ a fine anno!), o anche i comparatori per scegliere i voli più convenienti e tutta un’altra serie di consigli che Davide aveva raccolto nel nostro blog per aiutarci a risparmiare giorno dopo giorno: dateci un occhio, neo-risparmiatori!

 

Si tratta di piccole cifre che solo col tempo e un po’ alla volta possono crescere e costituire le basi per forme di risparmio più importanti, per comprare casa o per tutelarsi appunto in vista della pensione.

 

Oltre a mettere da parte monetina dopo monetina come Zio Paperone, un altro consiglio per iniziare a risparmiare è prendere consapevolezza delle proprie spese.

Tra il caffè al bar o l’aperitivo dopo lavoro, il pranzo coi colleghi o la benzina per la macchina, spesso spendiamo soldi senza renderci effettivamente conto del loro impatto sulle nostre “riserve”.

 

E quindi anche solo esserne  consapevoli è un primo passo per poi capire dove intervenire e come e cosa eventualmente razionalizzare.

 

Stilare il proprio budget personale, con tanto di entrate ed uscite mensili, permette di rendersi conto di quali attività e prodotti assorbono principalmente le nostre risorse. Possiamo incasellare il tutto in voci di spesa (bollette, mutuo, affitto, spesa, ristorazione, sport, wellness, tech, trasporti, cultura…) e capire quali sono più ingenti rispetto alle nostre attese e su quali eventualmente provare a tagliare e risparmiare. Se ad esempio ci rendiamo conto che spendiamo molto in ristorazione, aperitivi e cene fuori con amici o colleghi, il primo passo sarà ridurre queste attività per provare a limitare la relativa voce di spesa.

 

Gestire ed organizzare il budget personale permette non solo di limitare le voci di spesa, indicando su cosa tagliare e cosa no, ma induce anche a fare spese più consapevoli, aiutando ad ottimizzare le uscite e a fare scelte più in linea con bisogni ed esigenze ponderate che con acquisti e bisogni compulsivi.

 

Oggi poi esistono moltissimi strumenti online per aiutare a gestire budget e risorse economiche e in questo, dobbiamo ammetterlo, i giovani sono nettamente avvantaggiati: vuoi per propensione all’uso delle tecnologie che per pervasività di queste ultime, viene naturale fare ogni cosa attraverso il proprio smartphone… e allora perchè non farsi aiutare dal telefono anche per gestire e organizzare meglio i propri risparmi?

 

Come investire da giovani: 6 ragazzi su 10 usano app per servizi finanziari

E ovviamente non lo diciamo solo noi che i giovani son propensi all’uso di tecnologie ed app: secondo la ricerca “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani” condotta dall’istituto di ricerca MPS Evolving Marketing Research per conto di Quixa -la compagnia assicurativa online- per i giovani l’approccio al mondo della finanza avviene quasi sempre attraverso un’app.

 

Come investire attraverso app e tecnologia

 

Il 60,5% dei giovani intervistati -di età compresa tra i 25 e i 34 anni- ha dichiarato di usare almeno un’applicazione per smartphone o tablet per gestire il proprio conto corrente o home banking, l’assicurazione o altri servizi finanziari: gli intervistati hanno altresì sottolineato un grande interesse per le applicazioni fintech.

Insomma, nonostante i dati iniziali di Assogestioni, sembra che i giovani si sentono certamente lontani dalle istituzioni finanziarie tradizionali (banche, sportelli, file e lungaggini) ma che conoscano molto bene strumenti che sempre più si adattano ai loro bisogni e che possono aiutarli a gestire le proprie finanze.

Come a dire “I soldi nel portafoglio no, ma l’app nel telefonino per gestirli si!”.

E di questo tocca prenderne atto, perché come sottolineato dalla ricerca di Goldman Sachs “Millennials – Coming of Age”, il loro modo di lavorare (o non lavorare), consumare, risparmiare e condividere avrà un impatto non indifferente sulle economie globali: “questa è una delle più grandi generazioni della storia e nei prossimi 5 anni si affaccerà sul mercato con una capacità di spesa in grado di rimodellare l’economia; le loro esperienze cambieranno il nostro modo di comprare e vendere, costringendo le aziende a esaminare il modo in cui hanno fatto affari per decenni”.

 

Come investire da giovani: alcune app per gestire al meglio le proprie finanze

Se quindi le app sono la chiave per risparmiare, abbiamo anche noi condotto una piccola indagine -interna al nostro team- chiedendo chi avesse sul proprio cellulare app per la gestione del proprio denaro e quali i pro e i contro.

La cosa più curiosa? Tre su tre delle persone che le usano sono sviluppatori: insomma, quantomeno nel mondo dei Soisyani si delinea un asse-sviluppatori nettamente più propenso al risparmio rispetto al resto del team!

E inoltre ognuno di loro usa app diverse, a sottolineare l’eterogeneità e l’ampia varietà degli strumenti disponibili nel settore della gestione del risparmio.

 

Di seguito una breve rassegna delle app consigliate dai nostri dev:

  • Matteo usa da un bel po’ e consiglia youneedabudget.com. Ci ha spiegato che il vantaggio più immediatamente evidente è la possibilità di tenere traccia di quello che si spende, così “ti rendi conto di quanti soldi ti escono normalmente senza che nemmeno te ne accorga!”. Lo slogan dell’app è “dare un lavoro a ogni dollaro”, e Matteo lo trova particolarmente calzante: “in pratica ti rendi conto di quanto hai a disposizione e del fatto che se hai 1000€ ma tra due settimane devi pagarne 500 di assicurazione, in realtà hai 500€ disponibili perché gli altri 500€ hanno già un “lavoro””. Matteo trova questa funzionalità molto utile perché così non solo misura e traccia quello che lui e la sua famiglia spendono, ma riesce anche a creare un budget preventivo in cui inserisce categorie ed assegna il denaro necessario ad ognuna di esse, eliminando così lo stress da scadenze e spese varie. Poi, come spesso succede, “si rompe la caldaia e non potevi prevederlo: ma la gestione oculata di tutte le entrate ed uscite ti permette di arrivarci senza acqua alla gola!”. Non mancano i contro: “entrare nella mentalità non è immediato e richiede un po’ di self training, e come ogni tool simile richiede costanza al limite del maniacale per rendere al 100%”.
  • Enrico invece ha iniziato da qualche tempo ad usare CashTrails, che serve solo per tracciare le spese. E questo, ci ha raccontato Enrico, lo fa molto bene: permette di inserire in maniera molto veloce tutte le voci di spesa e fornisce report altrettanto veloci, flessibili e potenti, con la possibilità di applicare anche filtri e di esportare il tutto in Excel, ad esempio (per gli amanti del genere;). Diversamente dal tool usato da Matteo, quello che usa Enrico non permette di fare budget e soprattutto non ha una sincronizzazione immediata per cui usare lo stesso account in famiglia con più sottoscrizioni e registrazioni non è semplice.
  • Francesco è invece un Toshl-addicted: lo consiglia senza esitazioni perché “una volta che ogni giorno fai lo sforzo di considerare i costi del day-by-day in relazione alle tue entrate mensili, poi ti viene naturale fare alcune riflessioni prima ancora di affrontare certe spese. Si tratta di non solo di un’app, ma di una metodologia. E come ogni metodo poi ti aiuta a plasmare una disciplina mentale, educando a una cultura del risparmio che poi diverrà come naturale!”. Toshl è gratuito nella versione pro, ha un’interfaccia chiara, pulita e senza troppi fronzoli, che in maniera molto semplice permette di tenere sotto controllo l’andamento delle proprie risorse. Si può settare una sveglia che ogni giorno ricorda di inserire le spese delle ultime 24 ore, si possono impostare massimali di budget e si può taggare ogni singola spesa con voci personalizzate (il nostro Francesco ha settato “viaggi”, “crossfit”, “libri”, “tech”, “casa”, “giardinaggio”…) che permettono di generare budget spesi per singola voce, per poter capire su cosa lavorare o risparmiare.

 

Certamente le app proposte non esauriscono tutto l’universo delle applicazioni del mondo finance e risparmio, ma sono un buon modo per iniziare a capire come risparmiare per poi passare alla fase successiva, e cioè capire come investire quanto si è riuscito a mettere da parte.

 

Come investire da giovani 1.000€: perché non considerare le alternative e iniziare dal social lending?

Vogliamo essere ottimisti e pensare che con i consigli di cui su e attraverso una gestione oculata di almeno un anno delle vostre finanze possiate riuscire a mettere da parte un piccolo gruzzoletto e chiedervi quindi “come investire 1.000€”. A quel punto che fare? Portarli in banca o metterli in cassaforte?

Noi vi consigliamo di iniziare ad investire nei prestiti tra privati per almeno 3 ragioni (poi se ne volete altre vi invitiamo a leggere questo articolo sui vantaggi e la bellezza del social lending):

  • è utile: con Soisy presti denaro ad altre persone per aiutarle a realizzare i propri progetti di vita e quindi sai sempre dove vanno a finire i tuoi soldi;
  • è sicuro: grazie al nostro team abbiamo una forte esperienza nella gestione del rischio; i soldi rientrano mensilmente attraverso le rate di chi ha richiesto un pretsito e in più ci siamo inventati la garanzia di rendimento (per cui se un prestito è insolvente e hai aderito rinunciando a una parte di rendimento la rata viene comunque ripagata, comprensiva di capitale e interessi);
  • è vantaggioso: permette di ottenere rendimenti annui lordi attesi dal 5 al 7%, e puoi anche investire con Garanzia (in quel caso il rendimento si abbassa al 4%).

Con Soisy è possibile investire, anche a partire da 10€, a costi estremamente ridotti e con rendimenti nettamente più alti rispetto a quelli offerti da altri strumenti di investimento tradizionali.

Inoltre con Soisy si risparmia anche tempo: tutti i processi di registrazione alla nostra piattaforma, di investimento e controllo degli andamenti degli investimenti avvengono online. L’iscrizione, in particolare, è 100% online e anche la firma del contratto è digitale (con invio di codice OTP tramite sms), senza costringervi ad andare in banca, cercare l’interlocutore più adatto e perdere tempo con scartoffie e burocrazia varia.

Soisy inoltre è totalmente flessibile: si possono investire da 10€ a 50.000€, quanto e da dove si vuole, da casa, in ufficio o sul tram semplicemente accedendo alla propria area personale dal proprio smartphone o tablet. Non ci sono obblighi di ricorrenza né di tenere fermo il proprio capitale per un tot di tempo: si è liberi di investire e disinvestire in qualsiasi momento (e si possono vendere anche investimenti già impegnati, qualora si volesse accedere a liquidità nell’immediato) attraverso una piattaforma economica (tratteniamo solo il 10% dei rendimenti, lasciando agli investitori il restante 90%), trasparente, remunerativa e 100% online.

 

Perché non provare?

Bastano 10€ e tanta voglia di iniziare a far crescere i propri risparmi 🙂

Come investire col social lending

 

 

Credits immagini: copertina, tavolo con smartphone

 

 

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