Investire
Pubblicato il 20 Dicembre 2018
5 novembre, sera: mancano poche ora al lancio pubblico della campagna di crowdfunding di Soisy e la chat whatsapp dove comunichiamo con 200crowd è in fermento fino a poco prima di mezzanotte.
Si fanno gli ultimi controlli, si prendono gli ultimi accordi, c’è un misto di tensione ed eccitazione. In realtà la campagna è aperta -solo su invito- già da un paio di giorni per testare che sia tutto funzionante, ma il lancio pubblico è sempre un’altra cosa, tutta un’altra emozione.
https://www.facebook.com/soisy.it/photos/a.1652301541687908/2127462947505096/?type=3&theater
Siamo tutti convinti di avere davanti tra i 60 e i 90 giorni per organizzare la comunicazione, ma sappiamo che una partenza forte dà sempre una mano e non vogliamo sbagliare nulla. Tanto più che l’obiettivo che abbiamo è sfidante: raccogliere 900.000€ tramite crowdfunding, nell’ambito di un’operazione più ampia di raccolta capitali fino a 1,25 mln €. Nessuna società fintech l’ha mai fatto in Italia.
Sette giorni dopo, la sera del 13 novembre, il traffico sulla chat è ancora intenso. Nella settimana che è trascorsa non è successo nulla di quello che ci aspettavamo: abbiamo raccolto € 500.000 in poche ore, € 700.000 in 3 giorni, l’obiettivo massimo di € 900.000 in 6.
[o-v-e-r-f-u-n-d-i-n-g]Ovvero: 541.000€ in poco più di 24 ore dal lancio della nostra campagna di crowdfunding…Posted by Soisy on Wednesday, November 7, 2018
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Di fronte a questa situazione imprevista abbiamo deciso di interrompere le negoziazioni con altri investitori e dedicare l’intero aumento di 1,25 milioni di € al crowdfunding. Il giorno dopo alle 9 riapre la campagna; alle 9.30 ci sono problemi sulla piattaforma perché ci sono troppi investitori connessi contemporaneamente e che provano a investire. Alle 10.30 la campagna è chiusa, in un’ora e mezza sono stati sottoscritti altri 350.000€.
https://www.facebook.com/soisy.it/photos/a.1652301541687908/2133755160209208/?type=3&theater
In totale, 90 investitori hanno deciso di investire su Soisy. Un quarto sono clienti, della metà di loro non sappiamo nulla a parte il nome, per ora 🙂
La nostra campagna di crowdfunding non è stata un record solo per le cifre in gioco, ma soprattutto per le modalità. Come ci ha scritto un investitore in chat
“mi sembrava di acquistare un biglietto per un concerto su Ticket One”.
Moltissime persone ci hanno chiesto qual è stato il segreto, o almeno le ragioni di questo successo. In realtà la verità è che non lo sappiamo, probabilmente sarà stato un insieme di fattori diversi che non potremo mai identificare puntualmente e univocamente. Possiamo provare però a raccontare la nostra campagna per ispirare e dare qualche consiglio a chi vorrà farne in futuro.
Partiamo dalla decisione stessa di fare una campagna: come ogni startup Soisy ha bisogno costantemente di nuovi fondi, almeno fino a quando non uscirà da questa fase di crescita estrema. Il crowdfunding è solo una delle diverse possibilità di finanziamento, ma nel nostro caso sembrava particolarmente adatto: è di fatto quello che abbiamo fatto in misura minore quando abbiamo creato Soisy, quindi era in linea con i nostri valori e anche con la nostra capacità di parlare alle persone. In più, avendo una base clienti composta almeno in parte da investitori, significava dare a questi clienti una possibilità diretta di partecipare al nostro successo.
Deciso per il crowdfunding, la prima decisione importante che abbiamo preso è stata quella della piattaforma su cui proporre la campagna. Dopo un primo screening eravamo orientati fortemente su una piattaforma che seguivamo da tempo e su cui erano state fatte tante campagne di successo.
Poi abbiamo conosciuto Matteo e Nicola di 200crowd: la passione con cui ci sono stati a fianco, anche approfittando del fatto che abbiamo tutti l’ufficio al Fintech District, ci ha travolto. È una scelta di cui non ci siamo mai pentiti: tra gli addetti ai lavori è quasi un luogo comune dire che in una campagna gran parte del lavoro ricade sulla startup, ma ci sono tanti piccoli ostacoli da superare che per una startup rappresentano altrettante prime volte, mentre per la piattaforma sono cose note e facilmente risolvibili. Ovviamente se, dalla piattaforma, hanno il tempo e la voglia di seguire davvero la startup, come ha fatto 200crowd con noi.
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Posted by Two Hundred Crowd on Tuesday, November 6, 2018
A quel punto abbiamo iniziato in parallelo a produrre i materiali di comunicazione e a contattare le persone del nostro network per cominciare a raccogliere adesioni. O meglio, più che in parallelo sarebbe meglio dire in loop: abbiamo prodotto in frettissima una versione un po’ raffazzonata dei materiali di comunicazione e poi, superando un filo di vergogna, abbiamo cominciato a farla vedere ai nostri contatti.
La prima versione del video l’avevo girata in ufficio con il cellulare di venerdì alle 18, quando tutto il team era andato via. I feedback sono stati a volte duri, ma sempre costruttivi e ci hanno mostrato chiaramente quali modifiche fare prima di contattare altre persone che a loro volta ci hanno dato altri feedback.
Qualche esempio:
“Partiamo con un commento generale sui testi: sono piuttosto deluso. Mi dispiace scriverlo ma semplicemente non mi sembrano un granché”.
Oppure:
“Non si capisce 1) cosa mi proponi 2) perché te devo dà i soldi” 🙂
Però di feedback in feedback abbiamo migliorato enormemente i materiali, fino a produrre a mio parere uno dei video migliori che si siano visti in Italia per una campagna di crowdfunding.
Oltre a migliorare i materiali, ovviamente in questa fase di “pre-campagna” abbiamo anche raccolto adesioni tra una trentina di persone, oltre ad alcuni soci che avevano scelto di reinvestire fin dall’inizio.
Tutto questo ovviamente non spiega cosa sia successo poi durante la campagna, quando a queste se non sono aggiunte altre 60, oltre a una lista di 116 investitori interessati per i quali non c’è stato spazio.
Su questo si possono fare soltanto ipotesi: crediamo sicuramente che il nostro livello di trasparenza molto forte ha contribuito a creare un clima di fiducia con i futuri investitori. Un buon esempio è dato dal business plan, che abbiamo chiamato, con una strizzata d’occhio a Magritte, “Ceci n’est pas un business plan”, proprio per dichiarire apertamente la scarsa affidabilità delle previsioni di una startup.
O forse sono stati i fatti nudi e crudi a convincere gli investitori: la forte esperienza del team, la crescita impressionante degli ultimi 18 mesi, il fatto che Startupbootcamp, uno dei principali acceleratori al mondo, ci abbia selezionato tra le 10 finaliste tra oltre 540 startup in lista per il suo programma di quest’anno.
O ancora il livello di impegno che abbiamo messo: da luglio a novembre la campagna ha preso precedenza su qualsiasi altra cosa e abbiamo parlato con decine di persone.
Probabilmente non lo sapremo mai e dovremo accontentarci della soddisfazione e della gioia che ci ha dato una campagna irripetibile.
Grazie a tutti quelli che hanno investito, che ci hanno provato o che ci hanno anche solo dato feedback preziosissimi.
E grazie a tutti come sempre per averci seguito fin qui.
Al prossimo diario,
Pietro
CEO & founder Soisy
Credits immagini e video: grazie al nostro grafico Enrico Pangrazi e al videomaker Federico Cavallini
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