Investire
Pubblicato il 1 Giugno 2020
In questo post vogliamo dare qualche spiegazione in più su come interpretare i numeri del Salvadanaio, sia in relazione ai nuovi numeri che pubblichiamo che all’andamento del Salvadanaio.
Da maggio 2020 abbiamo cominciato a pubblicare alcuni dati mensili per aiutare a quantificare il tipo di protezione effettivamente offerta dal Salvadanaio. La metrica chiave è il tasso di copertura, data dal rapporto tra i versamenti che il Salvadanaio deve ricevere e il portafoglio protetto. Cosa rappresenta effettivamente questo valore e come si confronta con il tasso di ingresso a 2+ rate arretrate?
Questo confronto in realtà non è banale, per due motivi. Innanzitutto il tasso di ingresso a 2+ non è un tasso di perdita, perché una buona parte dei prestiti che non pagano 2 rate ricominciano a pagare regolarmente. Ma anche se ipotizziamo di moltiplicarlo per un coefficiente (es. 50%) per stimare un vero e proprio tasso di perdita, rimarrebbe una seconda difficoltà.
Ipotizziamo che la stima del tasso di perdita sia 3% e il tasso di copertura del 4,5%. Possiamo confrontare direttamente questi due numeri? In realtà no, perché il 3% è un tasso di perdita annuale relativo al portafoglio residuo in ogni momento, mentre il 4,5% è riferito a un portafoglio con una durata ben precisa, cioé circa 17 mesi in questo momento.
Come possiamo allora rendere più confrontabili questi 2 numeri? Una possibilità è guardare alla duration media del portafoglio protetto dal Salvadanaio, che a sua volta è circa la metà della durata media di questo portafoglio. La duration è infatti il tempo necessario in media a ripagare il capitale e visto che si tratta di un portafoglio in ammortamento, una parte verrà ripagata al mese 1, una al mese 2 e così via, con solo una parte minimale del capitale che sarà restituita al mese 17.
Riproporzionare quindi la perdita del 3% sulla duration di 9 mesi permette quindi un confronto diretto con il tasso di copertura. Una riprova ulteriore è data dal calcolo puntuale delle perdite per un portafoglio con durata 17 rate, presentata nel grafico qui sotto (che va letto ricordando che il 3% è un numero annuale, quindi applicato a ogni mese corrisponde a una perdita di 0,25%, quella visibile al primo mese). La somma di tutte le perdite in questo caso dà effettivamente 2,3%, pari a 3%*9/12.
Si tratta chiaramente di un metodo laborioso per confrontare i due numeri. È però anche l’unico modo rigoroso per avere un’idea della situazione.
Per chi ci segue dall’inizio, un post sul Salvadanaio non può dirsi completo senza dare un aggiornamento sulla dinamica che ha dominato i suoi primi anni di vita, cioé quella tra i due portafogli web e partner.
Qualche mese fa avevamo già pubblicato un post su questo argomento, in cui spiegavamo che il suo andamento dipendeva dalle distinte dinamiche di due portafogli:
Il portafoglio web ha sempre dato un contributo negativo al Salvadanaio ed è la componente che ne ha rallentato la crescita, mentre quello partner dà da tempo un contributo positivo, una dinamica che si è accentuata negli ultimi mesi.
In parte questo fenomeno è dovuto anche alla progressiva diluizione del portafoglio web (in continua decrescita) rispetto a quello partner (in continuo aumento), tanto che ormai il primo è meno del 5% del totale.
È anche per questo motivo che è importante la continua crescita dei volumi di Soisy, che mostriamo tra i nostri numeri mensili.
Articolo precedente
Articolo successivo
Ciao!
Siamo on line dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Scrivici in questi orari, grazie!
One thought on “Il valore del Salvadanaio Soisy: come leggerlo e interpretarlo”