Investire
Pubblicato il 26 Luglio 2016
La rivoluzione degli investimenti nei prestiti tra privati ha un successo crescente, che secondo noi non si spiega solamente con i rendimenti che offre, ma ha a che fare con ragioni profondamente legate alla sua bellezza.
Può sembrare strano parlare di bellezza per qualcosa che ha a che fare con il denaro, ma il punto è proprio che qui abbiamo a che fare con qualcosa di diverso: ecco i 5 motivi che lo dimostrano.
Tutti siamo affascinati dalle aziende della sharing economy come Airbnb, che permettono alle persone di noleggiare o condividere un bene direttamente, senza bisogno di intermediari. Troviamo degni di ammirazione sia il fatto di permettere la condivisione diretta tra persone, sia l’innovazione tecnologica che la rende possibile.
Il prestito tra privati permette lo stesso tipo di condivisione con un bene particolare: il denaro. Le piattaforme di social lending come la nostra permettono infatti di “noleggiarlo”, cioè di prestarlo in cambio di un rendimento, né più né meno di quello che fa il proprietario di una casa quando la affitta su Airbnb.
Gli investitori che si registrano su una piattaforma possono così prestare soldi direttamente a privati o aziende, senza passare da canali tradizionali come banche o finanziarie. I destinatari dei fondi li restituiscono in rate che vengono accreditate agli investitori, mentre la piattaforma tipicamente si accontenta di una commissione.
Solitamente ogni investitore finanzia una pluralità di richiedenti per diminuire il rischio e di conseguenza ogni richiedente viene finanziato da vari investitori. Alcune piattaforme di prestiti tra privati, come facciamo noi attraverso la Garanzia di Rendimento, offrono anche la possibilità di cercare investimenti sicuri che limitano le perdite aderendo a una sorta di forma mutualistica.
Esattamente come le altre piattaforme di sharing economy, i marketplace di prestito tra privati affrontano sfide tecnologiche rilevanti. È proprio la gestione dell’abbinamento tra investitori e richiedenti a porre alcune tra le sfide tecnologiche più complesse.
Ma non sono certamente le uniche: basti pensare alla mole di dati che è necessario trattare per rilasciare un preventivo di prestito in 1 minuto e approvarlo o rifiutarlo in 6-7, come facciamo in Soisy. Performance rese possibili dall’architettura estremamente innovativadella nostra piattaforma, completamente basata su API, residente su cloud e con un uso all’avanguardia di Eventsourcing e CQRS.
Diciamoci la verità, la maggior parte delle persone che investono del denaro vogliono soprattutto due cose: non perdere i loro soldi e farli fruttare (dati basati su interviste a campione dei nostri primi investitori).
Tuttavia, nessuno è indifferente alla destinazione che questi soldi avranno. È proprio sotto questo punto di vista che il prestito tra privati si differenzia dagli altri investimenti: investire oggi nel social lending permette infatti a chi riceve i fondi di realizzare un piccolo sogno.
Comprare lo strumento per il nipotino che studia violino, ristrutturare la cucina, comprarsi una moto: ecco alcuni dei motivi per cui un cliente chiede un prestito, e che il prestito tra privati permette di soddisfare, ovviamente grazie al contributo dei clienti che investono sulla piattaforma. Che si porteranno quindi a casa una duplice soddisfazione: il tasso di interesse pagato ogni mese e la consapevolezza di avere supportato i bisogni di un’altra persona.
Tutti nella nostra vita abbiamo a che fare con la banche, ma pochissimi tra di noi sono soddisfatti dei servizi che forniscono. Finora però la pressione per cambiare le cose e migliorare i servizi bancari ai clienti era molto bassa: gli unici reali concorrenti delle banche erano loro stesse.
Con l’arrivo delle fintech (=società che coniugano finanza e tecnologia) e in particolare dei marketplace di prestito tra privati però le cose sono cambiate. Nei paesi anglosassoni la competizione tra fintech e banche è ormai molto evidente: per esempio negli USA si stima che sul segmento dei piccoli prestiti come quelli che propone Soisy la quota del prestito tra privati sia oltre il 10%.
Questo non vuole dire necessariamente che le fintech e in particolare il prestito tra privati soppianteranno le banche, è possibile anzi che queste trovino il modo di migliorare i loro servizi e conservare la loro posizione dominante sul mercato. Per i consumatori però questa sarà comunque una vittoria e se anche l’impatto del prestito tra privati dovesse limitarsi a questo sarà comunque un enorme successo.
Come sempre, la somma di tutte le azioni individuali compiute dalle persone si traduce in un impatto complessivo sull’economia. In un paese come l’Italia, dove le banche sono più impegnate a riorganizzarsi e gestire i loro crediti insoluti che non a investire su nuovi servizi alla clientela, l’emergere di nuovi operatori potrebbe avere un impatto molto positivo sull’accesso al credito. Che non vuol dire solo la possibilità di ricevere credito ma anche di averlo a costi ridotti e in tempi limitati, come avviene appunto sulle piattaforme di prestiti tra privati come la nostra.
Ogni anno in Italia vengono concessi finanziamenti per € 40 mld a circa 4 mln di consumatori: è facile comprendere l’aumento di efficienza enorme che rappresenterebbe su questi numeri il risparmio di un giorno di attesa per avere un prestito, di una visita in banca a portare documenti cartacei o di un punto percentuale di tasso.
Infine, il motivo più importante per cui nella nostra esperienza i clienti investono nel prestito tra privati: c’è totale trasparenza sull’utilizzo delle somme investite, il che tra l’altro fa sì che sia estremamente improbabile che queste vengano utilizzate per fini illegali.
Intendiamoci, non vogliamo con questo dire che altre forme di investimento siano poco trasparenti. È un fatto però che investire sui mercati finanziari non dà la stessa consapevolezza di cosa succeda dei soldi, basti pensare alle scarne informazioni che vengono fornite sulla reale composizione di un fondo di investimento. E anche investire direttamente su un titolo non garantisce consapevolezza su quale sarà il destino dei fondi. Come verranno usati i soldi che si prestano a una banca comprando un’obbligazione? Verrà aperta una nuova filiale, concesso un mutuo o finanziato uno schema illegale per permettere al Sudan di vendere petrolio con cui comprare armi? Non si sa e non si può sapere.
Per contro, nelle piattaforme di prestiti tra privati sono disponibili le informazioni dei singoli prestiti finanziati e addirittura nel caso di Soisy anche il nome della persona che lo ha richiesto. Difficile trovare un livello di trasparenza superiore.
Spesso si pensa che ci sia un trade off tra l’attrattività di un investimento e il suo rendimento. Si pensa cioé che per accedere a certi rendimenti sia quasi normale dovere accettare di fare investimenti “sporchi”. Non è così.
Il fatto che l’investimento nel prestito tra privati sia bello e affascinante non significa affatto che renda meno di altre forma di investimento. Non si tratta di una forma mascherata di beneficenza né vogliamo che lo diventi: per potere avere il successo che gli auguriamo deve essere sostenibile e attrarre sempre più investitori grazie ai rendimenti che permette di ottenere. Proprio in questi giorni abbiamo pagato le prime rate dei prestiti Soisy, con un rendimento del 4,8% per gli investitori che hanno aderito alla garanzia di rendimento. Anche questi numeri contribuiscono all’estetica, oltre che all’etica e alla meccanica (altamente tecnologica), di tutto il nostro modello di business.
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