Investire
Pubblicato il 24 Febbraio 2023
Le azioni sono tra i prodotti finanziari più popolari per iniziare a fare investimenti, soprattutto con la diffusione di tecnologie digitali che consentono di acquistare e vendere azioni in modo più accessibile e semplice, utilizzando il PC o lo smartphone.
Tuttavia, prima di farlo è importante conoscere i rischi di investire in azioni, per capire se si tratta di una soluzione adatta alle proprie esigenze o se conviene investire in altri strumenti. Il mercato azionario, infatti, è complesso e richiede competenze e conoscenze per gestire il rischio in modo consapevole.
In questo approfondimento vedremo qual è il rischio legato all’investimento in azioni, esaminando tutti i fattori che bisogna valutare prima di investire in borsa. Inoltre, forniremo alcune alternative interessanti, per chi vuole investire i risparmi in modo più prudente e adatto anche a chi è alle prime armi.
Investire in azioni significa acquistare titoli delle società quotate in borsa, ovvero comprare delle quote di un’azienda pubblica. Le azioni possono essere negoziate attraverso un intermediario, ad esempio una banca o un broker, utilizzando i servizi online messi a disposizione dall’operatore per inviare gli ordini di acquisto e vendita delle azioni.
L’obiettivo può essere comprare delle azioni nella prospettiva che acquistino valore nel tempo, per poi rivenderle sul mercato ottenendo un profitto. In altri casi è possibile investire in azioni di società che pagano dividendi, per guadagnare a prescindere dall’andamento in borsa dell’azienda (in genere le aziende pagano dividendi solo quando ottengono risultati positivi, mentre possono interromperli in caso di crisi e performance deludenti).
In entrambi i casi, investire in azioni significa affrontare una serie di rischi. Questi ultimi vanno conosciuti, compresi e valutati attentamente per stabilire se valga la pena optare per questo tipo di investimento. Se per alcune persone si tratta di rischi accettabili, per altri invece potrebbero essere eccessivi e non adatti alla propria propensione al rischio.
Vediamo quindi quali sono i tipi di rischi degli investimenti azionari che bisogna considerare.
Tra i rischi legati alla negoziazione di azioni c’è innanzitutto il rischio di mercato. Si tratta della possibilità di perdere dei soldi negli investimenti in azioni, a causa delle fluttuazioni dei prezzi oppure dell’andamento generale del mercato azionario. Il rischio di mercato può essere misurato con la volatilità, ovvero quanto i prezzi delle azioni salgono e scendono in un determinato periodo di tempo.
Ad esempio, se i prezzi delle azioni aumentano e diminuiscono con frequenza durante la giornata, con forti oscillazioni al ribasso e al rialzo, significa che la volatilità è alta e il rischio di mercato elevato. In pratica, in queste condizioni il mercato è poco prevedibile, quindi gli investitori si stanno assumendo un rischio considerevole poiché si rischia di perdere molti soldi in modo improvviso.
In genere, il rischio di mercato si riduce nel lungo termine ed è più elevato nel breve periodo. Quindi chi investe con orizzonti temporali più estesi è meno esposto a questo tipo di rischio. Ipoteticamente, comprando tutte le azioni di un indice di borsa, come l’FTSE MIB di Borsa Italiana, senza venderle per 20 o 30 anni è possibile ridurre il rischio di mercato e aumentare le possibilità di ottenere un profitto; per questo gli ETF sono diventati così popolari tra gli investitori non esperti.
Un altro fattore di incertezza degli investimenti in azioni è il rischio di credito, ossia il possibile fallimento della società quotata e la perdita dei soldi investiti nelle azioni dell’azienda. Questo rischio è strettamente legato alla solidità della compagnia di cui si acquistano le azioni, tuttavia, a differenza di quanto avviene con il rischio di mercato, più tempo dura l’investimento più è difficile da prevedere.
Ad esempio, se si comprano delle azioni di una società solida come Apple oggi, è complicato stabilire se tra 10, 20 o 30 anni sarà ancora un’azienda forte e competitiva. Negli investimenti a breve e medio termine, invece, è più facile comprendere il rischio di credito ma bisogna saper esaminare i bilanci dell’azienda quotata. Tuttavia, le società possono fallire anche per motivi non imputabili a loro stesse ma a fattori esterni (una crisi come quella del 2008 ha portato al fallimento di Lehman Brother, considerata una delle società finanziarie più solide e affidabili fino a quel momento).
Negli investimenti azionari bisogna valutare anche la componente di rischio legata alla liquidità delle azioni, ossia alla capacità di trasformare rapidamente le azioni in liquidità vendendole sul mercato ad altri investitori. Di solito, le azioni meno liquide sono quelle delle aziende più piccole e meno conosciute mentre le società più grandi sono più liquide in quanto più note e in grado di favorire un maggior numero di scambi giornalieri.
Il rischio di liquidità è la possibilità di non riuscire a disinvestire velocemente, una condizione che causa spesso una perdita. Ad esempio, se si possiedono azioni di una società del valore di 100 euro l’una e il loro prezzo sale fino a 150 euro, potrebbe essere conveniente vendere le azioni e incassare il profitto.
Tuttavia, se non si trovano facilmente dei compratori il valore delle azioni potrebbe scendere, costringendo a vendere a un prezzo più basso e perdendo parte del profitto, oppure andando in perdita.
Per ridurre i rischi degli investimenti in azioni esistono alcuni accorgimenti efficaci che si possono prendere. Quello principale è la valutazione corretta delle azioni attraverso l’analisi fondamentale, studiando i bilanci e il business della società per capire se realmente è un’azienda con un potenziale di crescita. Inoltre, è importante diversificare gli investimenti, ad esempio investendo in settori e azioni diverse, per ridurre il rischio di credito e di liquidità rimanendo esposti invece al rischio di mercato.
Quest’ultimo tipo di rischio può essere gestito diversificando gli investimenti anche al di fuori del mercato azionario, usando l’asset allocation per investire in diverse attività, ad esempio investimenti in obbligazioni o nel mercato del credito al consumo. In questo modo, se gli investimenti in azioni andassero male in un certo momento, i risultati positivi degli altri investimenti potrebbero bilanciare questa situazione, per coprire eventuali perdite delle azioni e usufruire di una maggiore sicurezza e stabilità.
Tra le opzioni più interessanti c’è il P2P lending, ovvero i prestiti tra privati, con cui si finanziano gli acquisti online dei privati presso una serie di e-commerce convenzionati. Ad esempio, è possibile investire nel social lending di Soisy in modo accessibile e 100% digitale, con un investimento minimo di appena 10 euro e una gestione completamente online, con rendimenti annui lordi attesi dal 4 all’8% non collegati all’andamento dei mercati.
Inoltre, con la Garanzia di Rendimento è possibile proteggere il capitale investito in caso di insolvenza, usufruendo di una garanzia importante a fronte di un rendimento annuo lordo atteso del 4%. Si tratta di un investimento remunerativo e con bassissima volatilità, ideale per chi vuole diversificare gli investimenti e bilanciare il capitale investito in azioni con altre soluzioni, oppure per chi vuole fare un investimento opposto a quello azionario, non legato all’andamento dei mercati finanziari.
Immagine di copertina: Anna Nekrashevich su Pexels
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