Investire
Pubblicato il 6 Luglio 2018
Un termine che porta alla mente i film fantascientifici degli anni ‘80, rappresenta in realtà una valuta digitale comparsa sul mercato da pochi anni e in rapidissima ascesa.
Ma di cosa si tratta?
Le criptovalute sono valute paritarie, decentralizzate, svincolate dal controllo di governi e istituzioni finanziarie e, data la loro natura “virtuale”, criptate da un codice. Possono essere utilizzate come monete di acquisto e scambio online o come asset di investimento.
Se è vero che le criptovalute devono essere considerate come vere e proprie valute, è altresì vero che esistono delle differenze sostanziali tra queste due categorie, ecco le principali:
Il funzionamento delle criptovalute si basa su un vero e proprio network di computer, ciascuno dei quali prende il nome di nodo. Ogni computer è collegato al network per effettuare le transazioni. Ogni nodo possiede un registro di tutte le transazioni effettuate all’interno della rete. Questo è il modello di funzionamento di un sistema decentralizzato.
Ogni transazione ha un codice che contiene le informazioni relative al portafoglio del mittente e del ricevente e l’importo della stessa, oltre alla chiave privata dell’account che esegue l’operazione.
La transazione viene immessa nel circuito della rete e viene fatta transitare dai vari nodi. Perchè vada a buon fine, però, deve essere confermata. Questa operazione può richiedere alcuni minuti.
Quando viene confermata dai “miner”, entra a far parte del blockchain, ovvero il registro delle transazioni.
Prima di comprare e vendere in criptovalute è necessario chiarire il significato di alcuni termini e la loro funzione pratica.
Dopo la veloce carrellata sul funzionamento e gli “attori” di questo nuovo mercato, bisogna capire come approcciarsi ad esso. Per prima cosa va ricordato che le criptovalute, come le normali valute, vengono usate fondamentalmente per l’acquisto e la vendita di prodotti o servizi online e per il trasferimento di denaro tra privati. Possono, inoltre, essere viste come asset di investimento nel trading online. E allora: come investire in criptovalute?
Prima di tutto vanno acquistate negli “exchange”, siti dedicati all’acquisto e alla vendita di differenti tipi di criptovalute. Una volta acquistate vanno “raccolte” in un wallet, delle diverse tipologie sopra elencate.
A questo punto sarete entrati a tutti gli effetti nel mercato delle criptovalute e potrete dilettarvi con le vostre transazioni.
I Bitcoin sono, in ordine cronologico e di mercato, la prima criptovaluta. Sono stati introdotti nel 2009 e da allora hanno continuato a crescere.
Come anticipato in generale riguardo a tutte le criptovalute, anche i Bitcoin non sono soggetti al controllo delle banche e possono essere utilizzati per varie funzioni. Sono, inoltre, coperti da anonimato, in quanto nella blockchain è possibile reperire solamente l’indirizzo dei wallet utilizzati per le transazioni.
Un elemento da considerare, però, per chi intende investire in Bitcoin, è che si tratta di valute a numero finito. Esiste, infatti, una soglia che rappresenta il limite massimo di valute emesse, che corrisponde a circa 21 milioni di Bitcoin.
Fino a qui sembra che si tratti dell’investimento perfetto, ma è davvero senza rischi? Assolutamente no: il valore di un Bitcoin nel corso dell’anno subisce fortissime oscillazioni, soprattutto in concomitanza di avvenimenti collegati ad esso.
Questo, però, non ha scoraggiato chi vuole investire in Bitcoin. Sono molti infatti che utilizzano queste monete virtuali come asset per investimenti a lungo termine.
Conviene, quindi, investire in Bitcoin? Come sempre la risposta non può essere una sola. Vanno fatte le opportune valutazioni, è necessario approfondire la conoscenza di questo nuovo mercato ma sicuramente va seguito con attenzione, perché in poco tempo ha dato risultati eccezionali.
Se il Bitcoin è senza dubbio la criptovaluta per antonomasia, non è però l’unica e sul mercato ne esistono altre molto promettenti. Ethereum è tra le ultime nate ma ha avuto una crescita esponenziale in 3 anni dall’esordio.
Ci sono delle differenze tra Ethereum e Bitcoin, ecco le principali:
Nel panorama delle criptovalute, non va sottovalutato il Ripple. Lanciato nel 2012 è attualmente ancora scambiato su basse quotazioni. Il funzionamento è molto simile al Bitcoin, eccezion fatta per il numero massimo di Ripple ammessi che è più alto e si aggirerà sui 100 miliardi di Ripple.
Potrebbe rappresentare una buona opportunità per chi desidera investire in criptovalute.
Il Litecoin nasce nel 2011 e da subito si differenzia dai Bitcoin per due principali questioni:
Le premesse erano senza dubbio molto favorevoli ma attualmente il Litecoin si attesta al quinto posto tra le criptovalute. Gli esperti dicono che abbia subìto il grande successo di Ethereum.
Resta comunque un’alternativa valida per chi vuole investire nelle criptovalute, soprattutto in una logica di differenziazione dei wallet e della propria asset allocation in criptocurrency.
Se hai trovato l’argomento interessante e vuoi approfondire la conoscenza di queste tematiche, ti consigliamo alcuni testi:
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