Pagare a rate
Pubblicato il 28 Ottobre 2016
Come vi avevamo raccontato in questo articolo, abbiamo stretto una partnership con Magazzino Musica e ieri era il mio turno per conoscerli e fare una chiacchierata per il post blog che state giustappunto leggendo.
Una volta arrivati al civico indicato (Via Francesco Soave 3, Milano) ci sembrava però di non essere nel posto giusto. Ricontrolliamo il civico, che invece era corretto. Pensavamo di trovarci di fronte a vetrine illuminate al neon, con in bella mostra strumenti musicali classici e patinati.
E invece aspettative “tradite” (e anche per fortuna!).
Nessuna vetrina, solo una targa con scritto MaMu e un campanello, come capita spesso con studi legali o studi medici.
Suoniamo, e una volta aperto il portone ci troviamo in un tipico cortile interno milanese da togliere il fiato, con tutte le finestre del piano terra immense, a riempire di luce gli spazi interni e come ad invogliarti e invitarti ad entrare.
Lo facciamo: entriamo curiosi e guardandoci intorno.
Ci accoglie uno spazio informale, un bar sulla sinistra, tanti divanetti e un pianoforte centrale. E tanti, tantissimi libri intorno, sparsi qua e là, tra uno scaffale e un altro.
Sulla destra due postazioni pc dietro cui Nicola (ideatore e fondatore di Magazzino Musica) e Laura (responsabile comunicazione), titolari dell’azienda, ci salutano curiosi, continuando a fare il proprio lavoro da dietro gli schermi. Poi ci presentiamo e l’accoglienza è immediata, come la sensazione di sentirsi a casa.
Ecco: da Magazzino Musica entri e non ti senti in un posto in cui ti vogliono vendere qualcosa. Nessuno che viene a tampinarti chiedendoti di cosa hai bisogno, nessuno che ti incalza, ma un posto “easy” (very Soisy style) in cui sentirsi in famiglia.
Il nome stesso, MaMu, ne è l’emblema. In realtà si tratta solo di un nomignolo e abbreviativo (di Magazzino Musica, appunto), un nick tra e per amici. Ed è effettivamente così: da MaMu ti senti accolto, come in un gruppo di amici da una vita.
E gli amici, da Magazzino Musica, sono i più disparati: dagli spartiti ai libri, dagli strumenti ai divanetti invitanti, a Laura e Nicola che ti accolgono discreti ma entusiasti, pieni di racconti, storie e aneddoti su questo posto che magico è dir poco.
Ci fanno fare un giro veloce negli oltre 300 mq dello spazio, per poi metterci comodi sui divanetti per quella che non mi è nemmeno sembrata un’intervista, ma una chiacchierata tra amici.
L. Magazzino Musica è proprio questo, siamo noi, un paio di divanetti per star comodi a leggere o ascoltare musica. Un bar per un tè o un drink la sera. E poi libri e spartiti ovunque. E uno spazio che sarà presto il laboratorio di un liutaio. E ovviamente gli strumenti: nuovi o usati, per studenti o per professionisti.
MaMu è esattamente questo: uno spazio con un mix di identità, un unico comun denominatore -la musica classica- e tre anime.
MaMu è nata in primis innanzitutto come una libreria (apparteniamo al circuito delle Librerie Indipendenti di Milano – LIM) dove trovare libri sulla musica (dalla narrativa, alla saggistica, alle biografie dei grandi musicisti) e cd, ovviamente.
E poi spartiti, tanti spartiti, nuovi e usati. A Milano nessuno ha più un tale assortimento di spartiti in vendita, vuoi perché hanno margini di guadagno contenuti, vuoi perché i rivenditori difficilmente sono anche musicisti, pertanto non ne conoscono il valore e le virtù -anche quelle commerciali- quanto chi fa musica.
La musica dovrebbe tornare a essere un’attività “normale”, che affianca la crescita e la formazione della persone. Non una pratica appannaggio esclusivo di “virtuosi” e talenti eccellenti. Per questo ci rivolgiamo a studenti, professionisti, professori o semplici curiosi, che qui sanno di trovare libri e spartiti (tra nuovi e usati) in quantità.
Chiediamo infatti a chi ha scatoloni a casa magari pieni di spartiti pronti da buttare di portarli a MaMu o di avvisarci e facciamo in modo di andarli a recuperare noi: le biblioteche non li rilevano, ma noi sì, perché pensiamo sia importante offrire a tanta musica su carta una seconda vita.
Qui da noi, poi, puoi anche venire solo a suonare o ad esercitarti, quindi non è necessario acquistare gli spartiti, siamo contenti anche se qualcuno viene qui semplicemente a suonare.
E suonare costituisce la seconda anima di MaMu, dopo la libreria: a Magazzino Musica puoi trovare un’ampia scelta di strumenti musicali classici ad arco (soprattutto violini, viole e violoncelli) e a fiato (principalmente clarinetti e flauti).
Oltre gli strumenti c’è anche uno spazio dove Stefano Gibertoni, liutaio di grande esperienza che ha recentemente deciso di tornare in Italia, restaura, costruisce e ripara violini, viole e violoncelli, offrendo un check up gratuito dello strumento ai clienti di MaMu.
E all’entrata un pianoforte a coda che sembra quasi ti dica “vieni a suonarmi!”.
Il terzo filone e anima di questo spazio sono infatti proprio gli eventi organizzati da Magazzino Musica.
Abbiamo pensato che a Milano mancasse un luogo informale dove fruire di musica di qualità. C’è ovviamente la Scala, molti teatri e chiese, ma appunto non si tratta di luoghi informali. Non eravamo interessati a un ennesimo luogo d’elite dove la musica è per pochi privilegiati. Vogliamo che tutti (professionisti, studenti o semplici curiosi) sentano MaMu un po’ come una casa e un luogo dove vivere la musica classica con spontaneità.
Presentiamo cd e libri, facciamo incontrare pubblico e autori, ospitiamo riduzioni da camera fino anche a corsi di scrittura creativa o serate dedicate a un certo compositore, insomma: uno spazio contaminato dalle più diverse esperienze e che vorremmo contaminasse chi lo frequenta di passione per la musica classica.
L. Sta andando gran bene. Non ti nego che a volte abbiamo fatto e facciamo tuttora fatica. Alla fine MaMu è nato poco più d’un anno fa: era il 5 settembre 2015.
Avevamo tanto entusiasmo ma certamente non altrettante risorse economiche. Ma alla fine è andata bene, merito anche del contributo di numerosi amici, che ci hanno aiutato offrendo mobili e arredi, imbiancando le pareti, montando le porte e facendo la nottata in “cantiere” assieme a noi.
È iniziato tutto con un paio di scaffali, libri e spartiti, poi la liuteria. Insomma: vendere solo spartiti e strumenti musicali può essere limitativo e da lì ci siamo inventati le serate dedicate ai compositori; le masterclass in cui invitiamo o riceviamo la proposta da professionisti che abitualmente lavorano in altre sedi (città diverse o estero) e che concordano un breve ciclo di lezioni da noi (ndr: mentre facevamo l’intervista eravamo allietati dalla musica di Marika Lombardi che teneva una lezione di oboe a una studentessa milanese del conservatorio); le opere da camera; gli ascolti guidati… solo per citarne alcuni.
Ci piace pensare che il nostro percorso sia in costante evoluzione e che MaMu sia un luogo dalle diverse sfaccettature, dove vivere, respirare e imparare ad apprezzare la musica classica.
L. Beh, si tratta di un insieme di persone piuttosto eterogeneo, che contempla semplici appassionati, studenti, curiosi, musicisti professionisti, docenti, perdigiorno.
Anche il pubblico che assiste ai nostri eventi è molto diversificato: dalla coppia di vecchietti che abitano qui su e scendono a far serata, alla famiglia con bambini che non andrebbe alla Scala ma partecipa volentieri alle rappresentazioni di opera da camera che allestiamo una volta al mese.
I clienti più assidui sono gli studenti, dagli 11 ai 18 anni. Da settembre stiamo lavorando molto con le scuole medie (quelle a indirizzo musicale, il cui numero è in crescita per fortuna), ma anche con licei e conservatori.
E spesso vengono anche i professori che provano uno strumento e se ne innamorano, o vengono a scegliere gli spartiti per le lezioni o a vedere strumenti da consigliare ai loro studenti. In termini di volume di vendite prevale la fascia “da studio” ma anche professionisti e amatori fanno la loro parte.
N. Non ci conoscevamo ma ci ha presentato un amico comune: lui mi ha raccontato la vostra startup di prestiti tra privati e io la nostra necessità.
A noi sostanzialmente arrivano molte famiglie che devono iscrivere i figli ad un corso di musica o devono ricomprare uno strumento e il problema è che a volte non hanno la liquidità necessaria. Così Pietro mi ha proposto di introdurre la dilazione dei pagamenti attraverso Soisy: così i clienti di MaMu possono acquistare uno strumento a partire da 3 rate e a finanziarli non è una banca o finanziaria ma la vostra community di investitori attraverso i prestiti tra privati Soisy.
Ne abbiamo parlato per la prima volta a maggio, sono seguiti diversi incontri e chiacchierate e la piattaforma era pronta a settembre: c’è stato un gran lavoro da parte del vostro IT e il bello per me è stato proprio poter partecipare alla costruzione della piattaforma, con voi.
E la consapevolezza, appunto, di averla costruita assieme a partire dalle esigenze dei genitori e dei propri figli. Bisogni che io raccontavo a Pietro e che trovavo puntualmente tradotti e realizzati nel processo di registrazione o nella user experience della piattaforma.
N. Lo è: Pietro mi aveva mostrato e avevamo fatto insieme il processo di registrazione e, davvero, è immediato: veloce e 100% online, anche da smartphone.
L’utente può far tutto da cellulare senza uscire dallo store, senza disturbare me o Laura per trasmetterci dati che poi dovremmo anche verificare. Ecco: qui fate tutto voi e a noi avete tolto ogni incombenza, lo trovo fantastico!
Ovviamente se il cliente ha bisogno siamo a disposizione ma il processo è così semplice e intuitivo che tutti finora han fatto da soli.
Poi grazie al volantino che avete creato per noi, per l’utente è semplicissimo.
Io glielo lascio e gli mostro l’opportunità, anche perché non mi piace spingere troppo per una certa soluzione, voglio ne siano consapevoli e che la scelgano autonomamente.
E già molti, in autonomia e consapevolezza, hanno aderito con convinzione e fiducia alla vostra offerta.
G. Ultimissima domanda, prima di lasciarvi al vostro lavoro: consiglieresti la soluzione Soisy di prestiti tra privati ad altri colleghi e store online di musica?
N. Sì, senza alcun dubbio, perché è un meccanismo che funziona.
E lo consiglierei per un duplice motivo: perché è credibile per i clienti e perché è funzionale per noi.
Al cliente io presento la soluzione proposta da un’azienda a lui sconosciuta, ma fila sempre tutto liscio e il cliente è soddisfatto e finora avete finanziato prestiti in tempi rapidissimi, quattro giorni al massimo. E se il cliente è soddisfatto, per me la vostra soluzione diventa funzionale: ci avete risolto un problema e forse facilitato una vendita (non dico che magari non avrebbero acquistato lo strumento ma molti son davvero più felici di non dover pagare tutto in un’unica volta), e ovviamente non posso che ringraziarvi e consigliarvi!
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