Investire
Pubblicato il 18 Agosto 2021
Qualsiasi investimento prevede una serie di spese, delle commissioni applicate per il compenso dell’intermediario, gli oneri amministrativi oppure le tasse come l’imposta di bollo. Si parla di costo nascosto negli investimenti quando queste voci non sono chiare e trasparenti, ma vengono celate e rese poco evidenti, per rendere all’apparenza più conveniente e vantaggioso un prodotto finanziario.
Nella valutazione di un investimento è indispensabile conoscere queste commissioni, per imparare a riconoscere anche le spese non immediatamente visibili così da compiere scelte consapevoli e prendere le decisioni giuste. Vediamo quali sono i costi nascosti in un investimento e come fare per individuarli facilmente ed evitare brutte sorprese.
Quando si investe in un prodotto finanziario possono essere previsti diversi tipi di costi diretti e indiretti, spese che devono essere considerate con attenzione per valutare in modo accurato la reale validità dello strumento d’investimento. In genere, possiamo raggruppare le varie commissioni in queste voci di spesa:
I costi di sottoscrizione sono le spese da pagare per l’apertura dell’investimento, ad esempio la registrazione presso una piattaforma di trading online, oppure la commissione richiesta dalla banca per l’acquisto di un fondo comune. Spesso i costi di gestione rappresentano la parte più elevata, in quanto sono una commissione annuale o mensile richiesta dal gestore dell’investimento o dalla piattaforma e che corrisponde al compenso dell’intermediario.
Le spese d’uscita sono i costi che bisogna sostenere per chiudere l’investimento, ad esempio per incassare il rendimento maturato e prelevare il denaro. Alcuni tipi di investimento prevedono costi di negoziazione, ad esempio le tariffe applicate da banche e broker per acquistare un prodotto finanziario come un’azione o un’obbligazione. Nella compravendita di immobili, invece, sono le spese da pagare all’agenzia per l’intermediazione nell’operazione di acquisto o vendita dell’abitazione.
Dopodiché ci sono le spese per il pagamento delle tasse, come l’imposta di bollo per il conto deposito oppure la ritenuta d’acconto sui profitti finanziari. In base allo strumento finanziario, altri costi d’investimento possono essere il costo di liquidità o cash drag, previsto ad esempio dai fondi per mantenere una parte della raccolta in liquidità, oppure le commissioni di performance con cui viene remunerato con un compenso extra chi gestisce i propri soldi in base alle prestazioni ottenute.
Come abbiamo visto, le spese da sostenere possono essere numerose, arrivando a incidere in modo significativo sull’effettivo rendimento dello strumento mobiliare o immobiliare. Si parla di costo nascosto dell’investimento quando la commissione che bisogna pagare non è indicata in modo chiaro e preciso, ma viene lasciata meno evidente per invogliare le persone a investire.
Ad esempio, non è raro che vengano indicate condizioni sui costi particolarmente favorevoli, tuttavia una serie di asterischi rimandano in fondo alla pagina del sito, dove vengono spiegate in caratteri molto piccoli le restrizioni di tali condizioni. Il più delle volte si scopre che in realtà tali vantaggi sono difficili da ottenere, mentre al contrario vengono applicati costi ben più elevati rispetto a quelli pubblicizzati “a caratteri grandi” e con forza nel messaggio promozionale.
Allo stesso modo, le commissioni nascoste degli investimenti potrebbero essere visibili soltanto all’interno del contratto, di norma un documento scaricabile in formato PDF composto da decine di pagine, scritte con un linguaggio spesso complesso dove è difficile trovare tutti i reali costi dell’investimento. Nei casi peggiori, alcune spese non vengono neanche riportate. In questi casi si tratta di un comportamento illegale ed è possibile rivolgersi alle autorità competenti come la CONSOB per denunciare l’illecito.
In Europa, le aziende di servizi finanziari devono rispettare le norme MIFID II stabilite da ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, regole il cui obiettivo è garantire maggiore trasparenza nel settore e protezioni adeguate per gli investitori. In Italia bisogna considerare poi anche le disposizioni di Banca d’Italia e CONSOB, attraverso le quali viene regolamentato il mercato relativo ai servizi di natura finanziaria.
Ogni anno l’ESMA pubblica la sua relazione sui costi e le prestazioni dei prodotti d’investimento in ambito retail, ovvero gli strumenti finanziari acquistati dagli investitori privati non istituzionali. L’ESMA inoltre lavora affinché le informazioni per gli investitori siano trasparenti e comprensibili, per consentire alle persone di scegliere in modo consapevole, monitorando le imprese del settore per verificare quali sono le reali condizioni proposte ai clienti.
In particolare, nell’ultimo rapporto 2021, l’ESMA ha evidenziato come gli investitori retail paghino il 40% in più di costi rispetto agli investitori istituzionali, un sovrapprezzo rilevato in tutte le principali asset class. Secondo l’Autorità europea, un investimento di 10 mila euro con durata di 10 anni in fondi azionari, obbligazionari e misti ha dato un ritorno di 21.800 euro, di cui 3.200 euro di spese e 18.600 euro netti. L’ESMA ha sottolineato anche la poca trasparenza tra gli Stati UE, con problemi diffusi in merito alla disponibilità dei dati.
Banche, gestori e intermediari finanziari possono adottare strategie di comunicazione a volte poco trasparenti, con le quali non è sempre chiaro quali siano i reali costi da pagare quando si sottoscrive un investimento. Tra spese fisse, variabili, periodiche e una tantum, le commissioni nascoste degli investimenti possono celarsi dietro ogni operazione, dal riscatto del rendimento all’aggravio improvviso dei costi di gestione applicati dall’operatore.
Riconoscere i costi nascosti non è semplice, tuttavia esistono alcuni accorgimenti che si possono prendere in queste circostanze:
Per evitare di pagare costi nascosti sugli investimenti, un’opzione adeguata è il P2P lending di Soisy, una soluzione che ti permette di investire senza costi nascosti o sorprese improvvise. Noi di Soisy mettiamo a disposizione un marketplace lending moderno e innovativo, un progetto basato su una comunicazione chiara e trasparente, mostrando tutti i costi dei prestiti tra privati per finanziare gli acquisti dilazionati negli e-commerce convenzionati.
Attraverso le guide, gli articoli del blog e le FAQ, ma anche tramite il servizio clienti e il materiale disponibile online nella piattaforma, puoi sapere esattamente quali sono i costi degli investimenti nel social lending di Soisy. Ad esempio, quando investi online con Soisy le nostre commissioni sono del 10% sugli interessi che incassi, senza ulteriori modifiche, alterazioni o cambiamenti improvvisi, e a te lasciamo il 90% dei rendimenti.
Inoltre, numerose operazioni sono gratuite. Non applichiamo, ad esempio, commissioni sulle ricariche o i trasferimenti in uscita, né costi o penali se hai bisogno di liquidità e vuoi vendere gli investimenti già fatti nel mercato secondario.
Per quanto riguarda le tasse obbligatorie, noi di Soisy facciamo da sostituto d’imposta e tratteniamo il 26% dai rendimenti come previsto dalle normative italiane. In questo modo non devi dichiarare nulla poiché ci occupiamo di tutto noi. In più, nella tua area personale, proponiamo periodicamente i tempi di attesa sugli investimenti per fornire tutte le informazioni che possono esserti utili per compiere scelte di investimento consapevoli.
Immagini: copertina creata con Canva
Articolo precedente
Articolo successivo
Ciao!
Siamo on line dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Scrivici in questi orari, grazie!