Un anno di Soisy per gli investitori

 

È passato poco più di un anno dal pagamento della prima rata di un prestito finanziato su Soisy: era il 15 luglio dell’anno scorso e da allora quel primo prestito è stato affiancato da altri 226.

Oltre alle celebrazioni, questa ci sembra l’occasione giusta per fare un primo bilancio di come è andato quest’anno per i nostri investitori.

 

First things first

Partiamo dalla cosa più importante che cerca un investitore: il rendimento ottenuto. Nel grafico qui sotto presentiamo la distribuzione dei rendimenti lordi annualizzati di ogni investitore per mese, calcolati a partire dal mese di primo pagamento del prestito.

 

Rendimento mensile annualizzato

 

La maggior parte dei nostri investitori ha avuto rendimenti nell’intervallo 4-5%. È più o meno il rendimento degli investimenti con Garanzia di Rendimento, il nostro schema di protezione degli investitori, e quindi il dato non sorprende: l’86% degli investimenti in Soisy sono coperti da garanzia.

Una parte della distribuzione è però nell’intervallo 0-4%, con il 3,1% delle osservazioni con rendimento zero.

Per capire il perché bisogna spiegare meglio il significato di questo grafico: ecco una piccola digressione metodologica che mettiamo in corsivo, in modo da non interrompere il flusso di lettura.

 

L’unità base conteggiata nel grafico è il rendimento mensile annualizzato, cioè moltiplicato per 12. In pratica questo vuol dire che gli investitori che hanno investito per l’intero anno compaiono 12 volte. In corrispondenza di ogni valore dell’asse orizzontale, ogni colonna è il numero di mesi in cui un investitore ha avuto quel rendimento.

Definiamo meglio anche il significato di rendimento: con questo termine intendiamo il flusso di interessi al netto delle commissioni (ma prima delle tasse), moltiplicato per 12 e diviso per l’intero importo abbinato a prestiti a inizio mese.

Il motivo per cui non consideriamo la tassazione è semplice: ogni investitore ha la sua tassazione, sarebbe impossibile tenerne conto. Per ragioni analoghe non consideriamo una componente molto importante: il costo dei prestiti non restituiti. Anche in questo caso il motivo è l’impossibilità di calcolarne l’impatto: sono troppo pochi e troppo giovani per farlo e qualsiasi ipotesi sull’andamento futuro sarebbe, appunto, un’ipotesi. Preferiamo non considerarli e dirlo con chiarezza.

 

Il motivo per cui in alcuni mesi il rendimento è stato zero è che in quei casi i clienti non hanno ricevuto il pagamento della rata nel mese corretto, che quindi ha avuto rendimento zero. La rata è stata poi versata nel mese successivo andando a “gonfiare” il rendimento di quel mese.

 

Poiché parte della volatilità presente nei rendimenti è dovuta a piccole compensazioni tra i rendimenti per lo stesso investitore, è interessante vedere anche il rendimento medio degli investitori su tutti i mesi in cui hanno investito (considerando solo quegli investitori che hanno ricevuto almeno 3 pagamenti rata, in modo da evitare campioni troppo piccoli).

 

rendimento medio investitori

 

Come è logico aspettarsi, in questo caso la volatilità diminuisce e il 90% dei rendimenti cade nell’intervallo 3,2% – 5,1%, con un massimo del 7,8%.

 

Come abbiamo detto, l’86% degli investimenti dei nostri investitori sono protetti dalla Garanzia di Rendimento.

È interessante quindi vedere la differenza tra i rendimenti di chi ha preso o meno questa decisione. Per farlo bisogna ovviamente tornare a guardare i rendimenti per investimento e non quelli per investitore, come avevamo fatto nella nostra prima analisi.

 

rendimento mensile annualizzato con garanzia

 

 

rendimento mensile annualizzato senza garanzia

 

Come era facile attendersi, i rendimenti dei prestiti con Garanzia sono molto concentrati nella fascia 4-5%, con una media del 4,4%. Niente di sorprendente, gli investimenti con Garanzia pagano tra il 3,9% e il 4,5% al netto delle commissioni, quindi le uniche deviazioni da questi valori sono dovute alla parte di capitale ferma in attesa di abbinamento e a piccole anomalie nei pagamenti di cui parlavamo sopra.

Più interessante l’analisi dei rendimenti degli investimenti senza Garanzia. In questo caso ovviamente la distribuzione si allarga, con valori che vanno da 0% a 13%. Anche la media sale rispetto al caso precedente ed è pari a 6,3%.

 

Ok il rendimento… ma i rischi?

Come detto in precedenza, preferiamo non quantificare il costo relativo ai prestiti che non ripagheranno. Siamo consci del fatto però che questa è una fondamentale dimensione di analisi. Come accennato in precedenza, i dati a disposizione sono ancora pochi per stimare con precisione il livello di rischio dei prestiti finanziati su Soisy.

 

Ci sono però due fattori che lasciano ben sperare.

Il primo deriva dall’analisi dei fondi presenti nel Salvadanaio di Garanzia senza considerare la nostra dotazione iniziale di € 50.000.

 

Il Salvadanaio ha avuto un andamento abbastanza volatile, ma si è sempre mosso in una fascia tra € -3.500 e + € 2.000. Questo vuol dire che il fabbisogno del Salvadanaio è decisamente più piccolo della dotazione iniziale, anche se questa ormai è meno del 10% del portafoglio prestiti. In altre parole, il Salvadanaio è in equilibrio e i prestiti regolari compensano per quelli in ritardo (per i quali, lo ricordiamo, il Salvadanaio paga capitale e interessi ad ogni scadenza rata).

 

Il secondo importante fattore è dato dal fatto che la gran parte dei prestiti con 2+ rate arretrate sono relativi a un periodo ben circoscritto della storia della piattaforma, tra settembre e novembre del 2016.

Se spacchiamo la storia di Soisy in due periodi di 6 mesi, agosto 2016-gennaio 2017 e febbraio 2017-luglio 2017, i prestiti finanziati nel primo periodo contano per oltre il 75% del totale degli insoluti. E questo non dipende dal fatto che sia passato più tempo. Se infatti osserviamo la percentuale di insoluti sui prestiti finanziati alla fine di ognuno dei due periodi la differenza rimane molto evidente: gli insoluti erano quasi il 9% sulla produzione del periodo più antico e diventano meno del 3% su quella più recente.

 

Rendimento attraverso percentuale di insoluti per periodo

 

Questo non vuole ovviamente dire che non ci saranno altri prestiti in ritardo nel prossimo futuro, ma certamente quella primissima generazione di prestiti, finanziati quando era ancora in corso una fase di assestamento della piattaforma, contribuisce in maniera sproporzionata alla performance del Salvadanaio. In altri termini, senza quel primo gruppo di prestiti il Salvadanaio sarebbe positivo.

 

Il valore non è l’unico valore

Infine, ci piace ricordare che il rendimento non è l’unico valore che ricevono gli investitori in Soisy.

Altrettanto importante è per esempio la facilità di utilizzo. Su questo tema fin dalla partenza abbiamo fornito un’esperienza utente semplice e veloce, sulla quale comunque continuiamo a lavorare: recentemente abbiamo eliminato dal processo di registrazione la necessità di recuperare il codice di riconoscimento dalla descrizione del bonifico. Questo permette ora ai nuovi clienti di registrarsi in non più di 5 minuti, come spieghiamo meglio qui.

Il valore di Soisy per gli investitori deriva poi anche dalla possibilità di fare investimenti che abbiano un impatto sulla vita delle persone: che si tratti di comprare una bicicletta per fare più sport, uno strumento musicale per diventare musicista, o una polizza assicurativa per diminuire i rischi per la propria famiglia, i prestiti Soisy servono sempre a chi li richiede per risolvere un problema o realizzare un piccolo sogno.

 

Ed è soprattutto questo che li rende così popolari tra gli investitori della piattaforma.

 

Credits immagini: copertina

 

 

 

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4 thoughts on “Un anno di Soisy per gli investitori

  1. Fabio ha detto:

    Una delle cose che amo di più di Soisy è l’assoluta trasparenza e chiarezza con cui mette a disposizione dei propri utenti i dati che caratterizzano la sua attività. Ci tengo particolarmente a ringraziare tutto il team per il loro lavoro e per il loro atteggiamento nei nostri confronti, siete favolosi!
    Se posso, vorrei chiedere se sia possibile rendere più “concreto” il rischio di credito che si è avuto nel periodo considerato sopra: indipendentemente dall’adesione alla Garanzia di Rendimento, quante sono state le rate rimaste impagate per più di un mese dalla scadenza? A quanti richiedenti si riferiscono?
    Vi ringrazio, e continuate così! =D

    1. Soisy ha detto:

      Ciao Fabio e grazie come sempre per il supporto.
      Ad ora i prestiti con insolvenze gravi (4+ rate) sono 7 e quelli con insolvenze lievi (2-3 rate arretrate) sono 9; il tutto su 239 prestiti finanziati totali (il dato 227 dell’articolo si riferisce alla settimana scorsa, quando abbiamo lavorato all’articolo). Tieni però anche conto che considerare solo le rate non pagate ha dei limiti, soprattutto in riferimento alla garanzia di rendimento e ci stiamo ragionando da un po’: per ogni rata solo una percentuale variabile è coperta da garanzia, quindi in caso di garanzia il dato è parziale. Proprio per questo e per la trasparenza che hai citato, stiamo lavorando per cercare una modalità per comunicare con ancora maggiore dettaglio e trasparenza la situazione delle insolvenze e della garanzia. Ma il tutto è ancora work in progress, sicuramente ne riparleremo su questo blog: continua a seguirci e buona giornata 🙂

      1. Fabio ha detto:

        Grazie mille! Posso chiedervi cosa intendete nella risposta per “insolvenze lievi/gravi”? Prestiti con un numero di rate PAGATE, ma in ti ardo rispetto la scadenza (teoricamente anche per pochi giorni) o con un numero di rate TUTTORA IMPAGATE? Chiedo questo perché personalmente non vedo come un grosso problema il pagamento in ritardo di qualche rata, se limitata a pochi giorni. Capire quanti richiedenti non sono stati in grado di saldare una rata entro la scadenza della successiva sarebbe più utile per realizzare i livelli di “rischio”. Comunque vedendo i dati forniti, è evidente che si tratta di caso molto isolati, e che lo screening sul merito creditizio lavori molto efficacemente 🙂

        1. Soisy ha detto:

          Le insolvenze gravi sono quelle con 4 o più di 4 rate non pagate, mentre quelle lievi sono quelle con 2-3 rate arretrate. Nei numeri che ti abbiam dato intendiamo le rate tutt’ora impagate, Fabio. Non appena i richiedenti insolventi citati saldano una o più rate, scaliamo da quei numeri. Come dici tu il ritardo di qualche giorno non influisce su questi numeri, motivo per cui non citiamo chi è in ritardo con una sola rata, che entra nel conteggio tra le lievi solo se eventualmente non pagasse anche la successiva. Grazie ancora e buonissima giornata 😉

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