Startup alle prese con LEGO® SERIOUS PLAY®

“Le mani sono il motore di ricerca del cervello!”, parola di startup.

Ma a proposito di mani: alzi la mano chi non ha mai giocato con i mattoncini Lego!

La buona notizia è che possiamo continuare a farlo anche da grandi grazie a Lego Serious Play. Si, avete capito bene: possiamo lavorare giocando, e qui vogliamo raccontarvi l’esperienza della nostra startup alle prese con un giorno e mezzo di mattoncini Lego.

Startup e Lego Serious Play visti da fuori

Per quanto da chi ci osservava da fuori potesse sembrare “dubbia” la nostra attività (in piedi sulle sedie, box immensi di mattoncini lego e tanti post it) tutto il team si è riunito al Talent Garden di Milano Calabiana per “giocarci su” e definire insieme i nostri valori.

Tutto è iniziato quando, durante uno degli iteration settimanali della nostra startup, scambiandoci opinioni su come avanzare su uno specifico task e di fronte a metodologie (e opinioni) diverse, ci siamo chiesti “Ma che strada imbroccare quando ci si pone davanti un bivio simile? A quali principi si deve aggrappare una startup che è appena agli inizi?”.

La verità è che nella storia delle aziende, questi principi e valori si definiscono strada facendo: ma come startup crediamo fortemente nel motto “Never stop testing”, quindi quando i nostri partner di e-xtrategy ci hanno proposto una nuova metodologia, dopo un’accurata valutazione di costi e benefici, abbiamo deciso di metterci “in gioco”.

E abbiamo deciso di farlo appunto con la metodologia Lego Serious Play: ma di cosa si tratta realmente?

Lego Serious Play: una simil startup all’interno di un’azienda dalla storia antica

Tutti conoscono Lego per i suoi mattoncini colorati nati nel 1958; a metà degli anni ’90, grazie alle sperimentazioni di una specifica unit legata al brand di giocattoli, nacque Executive Discovery. Per dirla con una terminologia moderna, era una sorta di startup all’interno di Lego, dedicata esclusivamente alla commercializzazione di set specifici di Lego chiamati appunto Lego Serious Play (LSP).

La linea LSP serve a supportare riunioni e staff meeting, attività di formazione e training manageriali, attraverso attività ludico-ricreative, svolte sia singolarmente che in gruppo per aiutare manager e persone durante un meeting

  • a “descrivere, creare e sfidare la propria visione del business”,
  • a facilitare e stimolare il problem-solving,
  • a incoraggiare la comunicazione, la collaborazione, la generazione di idee da parte dei team
  • a favorire lo spirito di gruppo stesso.

Secondo un aneddoto, in Lego sarebbero partiti da un dato di fatto che forse loro in primis avevano sicuramente sperimentato: la maggior parte di meeting e riunioni aziendali sono pressoché inutili. L’allora AD di Lego non capiva come, pur essendo circondato dai migliori marketing e brand manager al mondo e dalle menti più illuminate della sua azienda, la maggior parte delle riunioni non permetteva a tutti di esprimersi alla stessa maniera: tra chi prende la parola e prevarica gli altri, chi sfoglia grafici e tabelle o chi è impegnato col cellulare o chi prende appunti per non addormentarsi, il takeaway principale delle sue riunioni era un risultato finale poco chiaro, bassi livelli di partecipazione attiva e la sensazione di aver perso tempo.

Ecco: Lego Serious Play serve anche a farvi cambiare idea sulle riunioni aziendali. Non è infatti semplicemente un kit speciale di mattoncini Lego, ma è anche e soprattutto una metodologia di svolgimento dei meeting che permette a tutti di esprimersi e partecipare al 100% col proprio 100%!

Durante le sessioni di Lego Serious Play si costruiscono non solo composizioni (ardite e stravaganti) di mattoncini, ma si costruiscono storie, scenari e progetti e soprattutto si scavano e approfondiscono i motivi per cui lo si fa. Tutto ciò è possibile grazie a figure competenti  e certificate che hanno il compito di facilitare l’utilizzo della metodologia (non per niente si chiamano “facilitatori”).

La nostra partnership con e-xtrategy è risultata quindi fondamentale: sono stati loro a suggerirci di metterci alla prova con una sessione di LSP e per un giorno e mezzo siamo stati guidati dal bravissimo Lorenzo Massacci che, in veste di facilitatore certificato LSP, ha avuto il compito di fare domande; ma per far sentire tutti “parte del gioco” e giocare, occorre fare le “domande giuste”.

Lego Serious Play e metafore, mattoncini e rose…

Tutto in Lego Serious Play si basa sul concetto di “metafora”: la figura retorica per eccellenza che si basa sul trasferimento di significato. 

Le mani sono il motore di ricerca del cervello

Tutto è iniziato con una slide che difficilmente dimenticheremoLe mani sono il motore di ricerca del cervello.

Cosa significa?

Significa che se Lorenzo ci chiedeva di costruire una startup, ognuno aveva in testa la sua idea di startup ideale e con le proprie mani elaborava il concetto cercando il mattoncino più adatto per fare le persone (e relative associazioni di concetti e scale di priorità e importanza), chi cercava le finestre, chi partiva dal prato e dal giardino con una rosa speciale. E ovviamente la “rosa” è solo una metafora dei valori e principi che abbiamo deciso di condividere in Soisy.

Costruita l’idea personale di startup, poi Lorenzo ci chiedeva di personalizzarla con un elemento distintivo che ci stava particolarmente a cuore, facendocene poi spiegare la ragione. E nello spiegare il perché di una rosa ci rendevamo conto che non parlavamo di startup nè di rose, ma parlavamo di noi, dei nostri valori portanti, del nostro approccio al lavoro e al team.

Come ha ben sintetizzato il nostro sviluppatore Enrico, “LSP permette di andare in profondità e molto velocemente nei problemi “fisici” che stai discutendo (il business model, l’infrastruttura, i pericoli, le opportunità, …) ma anche in quello che c’è dentro di te e nei tuoi pensieri (faccio riferimento ai vari perché, perché, perché …). E nel percorso di razionalizzazione del pensiero (anche qui faccio riferimento ai perché, perché, perché) passi per una parte molto intima di te stesso, i tuoi valori, chi sei e come vedi le cose. E l’aver condiviso questi valori col team (ci siamo detti ad esempio che per noi la felicità del cliente è importante, come è importante avere un prodotto che sia facile da utilizzare, solido e sicuro; ci siam detti, e quindi abbiamo preso un impegno insieme a fare una buona comunicazione, a risolvere un problema della società, a essere “diversi” anche dalle banche “differenti”, etc), e avere appreso che anche gli altri hanno gli stessi valori, ha permesso di capire non solo cosa stiamo facendo, ma anche perché siamo qui e perché facciamo quello che facciamo“.

Ogni domanda e ogni perché (vi assicuro che abbiamo assistito a una serie di perché con cui nemmeno il bambino più ostinato potrebbe competere) Lorenzo scavava e faceva aprire porte che altrimenti sarebbero rimaste chiuse. È difficile spiegarlo: ma sembrava quasi che si “abbassassero le(auto) difese” e ci si apriva, naturalmente, consapevolmente e fieramente, scoprendo mondi, attitudini e visioni che difficilmente avremmo scoperto senza quei benedetti mattoncini.

Anche le tartarughe possono volare

Per fare un esempio, sempre in tema di metafore, il “rappresenta la tua idea di startup” richiesto da Lorenzo è diventata una splendida tartarughina costruita da Francesco Trucchia (di Ideato, nostro partner strategico nella definizione della piattaforma di Soisy). Chi direbbe mai che una startup è una tartaruga? Francesco lo ha pensato, costruito e ce lo ha raccontato: comunemente le tartarughe sono associate alla lentezza. Invece nello spiegare e raccontare la sua tartaruga, Francesco ha raccontato di come avesse le ali: una startup che, pur andando piano per validare le proprie ipotesi, può comunque spiccare il volo.

Tutti hanno potuto e dovuto contribuire, facendo domande, richiedendo specifiche o aggiungendo pezzettini di costruzioni. Così abbiamo sfidato e messo in crisi non solo il modello di business ma anche ciascun modello e idea di partenza individuale.

La costruzione iniziale di un singolo si ampliava giocando (a patto che tutti i partecipanti riconoscessero l’importanza e il valore di quell’elemento aggiuntivo e del significato che veicolava), arrivando a costruire un modello condiviso accettato da tutti nei suoi singoli elementi.

Il bello è che nella casa finale e condivisa potevamo proporre di portare proprio quella rosa lì, e se per tutti era diventata speciale, tutti la accoglievano nel modello e diventava un elemento imprescindibile per il modello Soisy.

Di rose e valori: ecco i nostri fiori!

E proprio perché ogni rosa è importante, di seguito abbiamo immortalato i nostri “principi” e “valori” a cui guardare e ripensare nei momenti in cui sarà difficile prendere una decisione o avremo dubbi su che direzione imbroccare.

Non li spiegheremo, un po’ perché si spiegano da soli un po’ perché sono inspiegabili: ogni singolo mattoncino ha un significato preciso, abbiamo scavato nella nostra idea di azienda ideale e di startup e le nostre mani hanno cercato e ricercato il pezzetto giusto, il valore giusto, il concetto di collaborazione e quello di team e hanno assemblato non il miglior modello di business ma il miglior modello di business per noi in questo esatto momento storico.

E attraverso una metodologia che consigliamo a tutti: veloce e divertente per quanto faticosa, ma che permette a tutti di partecipare al 100% e di raggiungere risultati altrimenti difficili da raggiungere.

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